Il concetto di Agenda Digitale è formulato all'interno della Strategia Europa 2020, il programma dell'Unione Europea che mira a incentivare la crescita economica e l'occupazione nel vecchio continente.

L’Agenda Digitale Europea

L'agenda digitale rappresenta in questo contesto una delle iniziative faro. L'obiettivo è quello di sviluppare un mercato digitale unico e dinamico per l'Europa superando, dunque, i principali ostacoli alla digitalizzazione come la mancanza di interoperabilità, la mancanza di alfabetizzazione digitale e l'aumento della criminalità informatica. 

I principali obiettivi dell'Agenda Digitale Europa sono:

  • aprire l’accesso ai contenuti online legali;
  • agevolare le fatturazioni e i pagamenti elettronici (area di pagamento unica in euro SEPA);
  • rivedere il quadro normativo in materia di protezione dei dati personali;
  • unificare i servizi di telecomunicazione;
  • aumentare l’interoperabilità tra dispositivi, banche dati, servizi e reti attraverso politiche di standardizzazione;
  • contrastare il cyber crime e rafforzare la sicurezza informatica;
  • promuovere un accesso ad internet superveloce per la popolazione europea attraverso il potenziamento della banda larga;
  • incentivare ricerca e innovazione nelle aree connesse alle ICT;
  • migliorare l'alfabetizzazione e le competenze digitali dei cittadini riducendo l'esclusione sociale.

I temi e gli obiettivi dell'Agenda Digitale, sviluppati a livello europeo con l'Agenda Digitale Europea, si declinano a livello italiano con l'Agenda Digitale Italiana che fa a sua volta da guida alle Agende Digitali Locali costituite nei Comuni e Province d'Italia. 

L’Agenda Digitale Italiana

L'Agenda Digitale Italiana (o ADI) è quindi il documento strategico nazionale con cui l'Italia ha fissato le modalità e le priorità di intervento per la digitalizzazione del sistema Paese, è un documento riguardante la strategia con cui un ente locale, in sinergia con le amministrazioni nazionali, intende affrontare l'innovazione tecnologica delle proprie infrastrutture e dei propri servizi. 

Alla base del piano strategico italiano ci sono la semplificazione dei servizi pubblici e il coordinamento delle diverse azioni a livello nazionale e locale. 

La Pubblica Amministrazione rappresenta infatti quella leva abilitante per veicolare la trasformazione digitale del Paese e deve dunque contribuire allo sviluppo delle competenze digitali tra i cittadini e all'interno delle imprese. In tale quadro, si inseriscono alcuni dei principali interventi governativi che hanno riguardato le strategie di digitalizzazione in Italia: 

  • istituzione dell'AgID (Agenzia per l'Italia Digitale) nel giugno 2012, organo preposto alla realizzazione degli obiettivi di agenda digitale in Italia
  • realizzazione della Strategia Italiana per la crescita digitale 2014-2020 nel marzo 2015, il documento che definisce le azioni, le piattaforme e i programmi da incentivare per il raggiungimento degli obiettivi di agenda digitale
  • approvazione del Piano Banda Ultra-Larga (BUL) nel marzo 2015 che porterà entro il 2020 a una copertura ad almeno 100 Mbit/s per l'85% della popolazione italiana;
  • approvazione del Piano Triennale ICT per la PA nel maggio 2017, il documento che indirizza in modo chiaro e consapevole la trasformazione digitale della PA italiana, dettando dunque le regole e i principi operativi per una più ampia trasformazione digitale in Italia. 

L’AgID, Agenzia per l'Italia Digitale

La struttura incorpora ed eredita le competenze precedentemente assegnate all'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, a DigitPA e al Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Secondo lo Statuto approvato a febbraio 2014 le finalità dell'Agenzia per l'Italia digitale sono:

  • assicurare il coordinamento informatico delle amministrazioni statale, regionale e locale, con la finalità di progettare e monitorare l'evoluzione strategica del sistema informativo della pubblica amministrazione favorendo l'adozione di infrastrutture e standard che riducano i costi sostenuti dalle singole amministrazioni e migliorino i servizi erogati
  • accreditare i soggetti certificatori in ambito digitale (CA - Certification Authority), ad esempio per il rilascio di un certificato digitale, SPID, conservazione sostitutiva, marca temporale, ecc., svolgendo perciò la funzione di RA - registration authority (con mandato pubblico cioè tecnico/politico)
  • perseguire l'ottimizzazione della spesa in materia informatica delle pubbliche amministrazioni, attraverso il monitoraggio della relativa spesa corrente e il supporto alle amministrazioni pubbliche nazionali e locali nel raggiungimento di obiettivi di standardizzazione e revisione dei processi interni e di ottimizzazione della spesa informatica complessiva
  • svolgere i compiti necessari per l'adempimento degli obblighi internazionali assunti dallo Stato nelle materie di competenza;
  • promuovere l'innovazione digitale nel Paese e contribuire alla creazione di nuove conoscenze ed alla diffusione di nuove opportunità di sviluppo economico, culturale e sociale collaborando con le istituzioni e gli organismi europei, nazionali e regionali aventi finalità analoghe, anche attraverso la stipula di accordi strategici
  • l'emanazione di linee guida, di regolamenti e standard
  • la promozione di iniziative di alfabetizzazione informatica per i cittadini 

Il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD)

Il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) è un testo unico che riunisce e organizza le norme riguardanti l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese. Istituito con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, è stato successivamente modificato e integrato prima con il decreto legislativo 22 agosto 2016 n. 179 e poi con il decreto legislativo 13 dicembre 2017 n. 217 per promuovere e rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale. 

Con l'ultimo intervento normativo il CAD è stato ulteriormente razionalizzato nei suoi contenuti. Si è proceduto a un'azione di deregolamentazione, sia semplificando il linguaggio, sia sostituendo le precedenti regole tecniche con linee guida, a cura di AgID, la cui adozione risulterà più rapida e reattiva rispetto all'evoluzione tecnologica. Inoltre:

  • è stata sottolineata con maggior forza la natura di carta di cittadinanza digitale della prima parte del CAD con disposizioni volte ad attribuire a cittadini e imprese i diritti all'identità e al domicilio digitale, alla fruizione di servizi pubblici online e mobile oriented, a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e a effettuare pagamenti online;
  • è stata promossa l’integrazione e l’interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni in modo da garantire a cittadini e imprese il diritto a fruirne in maniera semplice;
  • è stata garantita maggiore certezza giuridica alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici prevedendo che non solo quelli firmati digitalmente – o con altra firma elettronica qualificata - ma anche quelli firmati con firme elettroniche diverse possano, a certe condizioni, produrre gli stessi effetti giuridici e disporre della stessa efficacia probatoria senza prevedere l'intervento di un giudice caso per caso;
  • è stata rafforzata l’applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale e promosso l'innalzamento del livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale, sia istituendo presso l’AgID l’Ufficio del Difensore civico per il digitale, sia aumentando la misura delle sanzioni irrogabili qualora i fornitori di servizi fiduciari violino le norme;
  • è stato promosso un processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico riconducendolo tra le finalità istituzionali di ogni amministrazione. 

La Trasformazione/Transizione Digitale

La Digital Transformation (in italiano Trasformazione/Transizione Digitale) indica un insieme di cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali, associati con le applicazioni di tecnologia digitale, in tutti gli aspetti della società umana. 

Agendo in maniera organica e combinata su questi elementi la Trasformazione Digitale va oltre la semplice adozione di nuove tecnologie e permette di erogare servizi, fornire beni, far vivere esperienze, trovare, elaborare e rendere accessibili grandi quantità di contenuti indipendentemente dalla reale disponibilità di risorse (umane, materiali, intellettuali ed economiche, ecc.), creando pervasivamente nuove connessioni tra persone, luoghi e cose. 

L'implementazione delle tecnologie digitali nei sistemi organizzativi pubblici e privati può aumentare gli standard del livello di servizio e la trasparenza, migliorare le interazioni con i cittadini, stimolare l'innovazione, migliorare il processo decisionale e aumentare l'efficienza generale. 

Il processo di Trasformazione Digitale è abilitato dallo sviluppo di nuove tecnologie, ma non si limita alla loro adozione, esso integra e coinvolge tutto l'ecosistema toccato dal processo, incentivando la trasparenza, la condivisione e l'inclusione di tutti i partecipanti. 

Grazie a questo nuovo approccio il destinatario finale del valore creato dalla Trasformazione Digitale è di fatto al centro dello sviluppo se non addirittura partecipe dello stesso, ottenendo così un accesso effettivo, efficace e consapevole al servizio stesso sia esso costituito da beni materiali, immateriali o dati.